Io mi vesto normalmente
Come chi ha poca fantasia
Come chi mette qualcosa
E poi non deve andare via
Mi avvicino alle persiane
Sento il mondo che fa rumore
E gli orologi di una casa
Non si fermano mai.
E mi fido facilmente
Delle ombre via via
Che riesco ad essere assente
E non cercarmi compagnia
E di notte sento bene
I ritmi del mio stesso cuore
E le voci di una casa
Non s‘imparano mai.
Ho un lavoro qui vicino
Il mio lavoro non mi piace
Perché mi consuma gli occhi
E poi mi mangia le giornate
E in tutto questo on vedere
In tutto questo non ricordare
In tutto questo non amare
Io sono qui che vivo.
Io no, io no, io no, io no
Io non ho terre da sognare
Io non ho voci da seguire
Io sono qui che aspetto.
Io no, io no, io no, io no
Io non ho lettere da spedire
Non ho parole da imparare
Per cantarle sola.
Come tarda questa notte
La mia lunaspina
Venga giù alla finestra
Quella luce bambina
Venga giù dal silenzio
Mia cara compagnia
Con i mie muscoli stanchi
Sono qui che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
Io ne avrei terre da sognare
Ne avrei di voci da seguire
Io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
Io non ho lettere da spedire
Ne avrei parole da imparare
Per non cantarle sola.
Eh no, io no, io no, io no
Io ne avrei dette di parole
Io non l‘ho amato il mio dolore
Io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
Ne ho gridate di parole
E non l‘ho amato il mio dolore
E adesso canto sola.
Come se fosse facile
Convincersi
A non ridere troppo
Di sé. .