La donna della sera
Una tua ruga
bella di stanchezza
di più m‘intriga
della giovinezza.
Il seno che pende di più mi da
dei seni ritti di ben altra età.
Io mi addormento
sopra il tuo sedere
memoria e vanto
di battaglie vere.
Meglio la tua pelle, arata a terra
di quella liscia di una giovincella.
C‘è nell‘inverno tuo
quel che l‘estate non ha;
caldo l‘autunno tuo
più dell‘altrui primavera.
Tutto quel gran mare di gioventù
non vale ll letto che prepari tu.
Silenzio ed ombra
mettimi nel cuore
con le tue labbra
che ci sanno fare.
Meglio le tue grasse coscie di pane
dei giunchi acerbi delle ragazzine.
C‘è nell‘inverno tuo
quel che l‘estate non ha;
caldo l‘autunno tuo
più dell‘altrui primavera.
Tutto quel gran mare di gioventù
non vale il letto che riscaldi tu.
Vince il tuo inverno
sulla primavera.
Ogni tuo segno
è una mia bandiera.
Vince la rosa
che mi mostri intera
su quella chiusa
prima della sera.