"L‘ho addormentato nella culla
e l‘ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai pi? ritorni da me".
L‘hanno detto gi?le cucine;
la voce ha risalito le scale
e tutta la casa ora lo sa:
ieri notte piangeva un bambino.
L‘hanno detto gi?le cucine
e tutta la casa lo sa
che ieri lei aveva un bambino
e che oggi lei non l‘ha pi?desso alzati e dillo a me,
lo so che avevi un bambino,
tutta la notte ha pianto e perch?ra tu non l‘hai pi? te".
"L‘ho addormentato nella culla
e l‘ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai pi? ritorni da me".
"Adesso alzati, vieni con me
questa sera andremo in citt?lava le mani, lavati il viso,
metti l‘abito grigio che hai".
L‘abito grigio non indoss?r andare quella sera in citt?vestita
di bianco la gente la vide
davanti a se passare.
"La scorsa notte dalla mia padrona
le ho pettinato i capelli
poi mio figlio ho addormentato e
l‘ho affidato al mare"...
Non lo sapeva certo mia madre
quando a s?ei mi stringeva
delle terre che avrei viaggiato,
della sorte che avrei avuta.
"L‘ho addormentato nella culla
e l‘ho affidato al mare,
che lui si salvi o vada perduto
e mai pi? ritorni da me".