Gli anni son passati,
son passate le stagioni.
Ricordi le corse pazze,
la tua Vespa, le riunioni,
le prime sigarette
fumate dentro i bagni,
il gusto di bruciare
per sempre le illusioni
e noi reietti e pazzi
che spaccavamo il mondo
e poi senza badarci
ne incollavamo i pezzi ?
Gli anni son passati,
son passate le stagioni,
le feste a luci basse,
a campana i pantaloni.
Tu che parlavi allora
di Poe e di Baglioni,
io intanto riprovavo
per te nuove canzoni.
Da sola mi ascoltavi
e mi sembrava strano:
tu sempre compassata,
io con la rabbia in mano.
Sogni perduti,
la voglia di leggere tutto,
era bello cavalcare un pony
con Bilbo e Frodo Baggins
al "Puledro impennato"
e bere una birra in pace
mentre Gandalf raccontava
fumando l’erba pipa
e in faccia a un mondo scemo
la nostra ribellione
pareva avesse il pregio
di una nuova trasgressione.
Per gli altri ogni diritto,
per noi la repressione,
quegli anni dentro al ghetto,
tentavamo l’evasione.
Maccartismo d’altro segno
s’è mangiato con scioltezza
illusioni e barricate
innalzate con purezza,
ma io credo che sia giusto
rimanere e continuare
l’avventura incominciata.