E si spingono da soli
con le loro grandi mani
aggrappate al ferro freddo
di due ruote disuguali
gambe esili di cigno
come fragili armature
e il palazzo dei pensieri
a volte, ha tante stanze buie.
Sono i figli di nessuno
sono uomini in germoglio
sono anime più grandi
obbligate al loro orgoglio
ma vorrebbero cantare
ma vorrebbero ballare
e scottarsi sulla sabbia
per tuffarsi in mezzo al mare
anche i figli di nessuno
hanno i cuori disarmati
ed accettano la vita
perchè sono innamorati
e non contano i gradini
però contano le stelle
solo dentro i loro occhi
puoi vedere le più belle.
Sono i figli dei problemi
che non hanno mai risposte
accavallano paure
ma le tengono nascoste
hanno i sogni ipotecati
da un presente che gli azzera
ma il bisogno di sognare
è la loro arma vera.
E noi in quante cose gli abbiamo aiutati
di quante promesse gli abbiamo vestiti
soltanto uno sguardo per dire "peccato".
Sono i figli di nessuno
sono barche senza porto
ancorate ad un ormeggio
che li fa sentire a fondo
ma sanno vivere in salita
sanno essere importanti
sanno usare i sentimenti
forse più di tutti quanti.
Sono i figli di nessuno
sono statue mutilate
sono linee di profili
solamente tratteggiate
e nascoste sotto il vetro
di quel corpo che gli impaccia
c‘è un bisogno di dolcezza
che si legge sulla faccia.
E noi in quante cose gli abbiamo aiutati
di quante promesse gli abbiamo vestiti
e poi quante volte gli abbiamo ascoltati
e noi in quanti discorsi gli abbiamo venduti
soltanto uno sguardo per dire peccato
avrebbero potuto non essere mai nati.
Sono figli di nessuno
solo per chi non gli ha accettati
per me son piccoli fratelli
dai destini delicati.